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Dewey Dell

Grave BUDA kunstencentrumKortrijk, BelgiumPremière1st and 2nd December 2011
place duration
Presentations
01/12/2011
02/12/2011
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CollettivO CineticO
Francesca Pennini
THE UNCERTAIN SCENE
[LA SCENA INDETERMINATA]



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La scena indeterminata
Riformattare l'evento performativo

La ricerca trae origine dal principio di indeterminazione di Werner Heisenberg e dalle sue teorie riguardanti il tempo come matrice infinita.
L'approccio ai principi scientifici non viene concepito come "ispirazione a" ma come applicazione sostanziale e pregnante delle teorie scientifiche ai parametri della scena e all'influenza diretta sulle modalità, i "contratti" e le norme tacite del teatro.
L'applicazione scientifica andrà a toccare l'universo microscopico della danza agendo direttamente sullo studio del movimento in relazione alle coppie di variabili coniugate e alle matrici come sistemi concisi di rappresentazione di oggetti matematici e nell'universo macroscopico ridefinendo la cornice e l'etichettatura stessa dell'evento teatrale.
Uno degli scopi consiste nell'agire sul format stesso dell'azione performativa applicando la teoria di indeterminazione di Heisenberg ed in generale la modalità processuale del metodo sperimentale non solo ai retroscena creativi ma allo spettacolo stesso.
La struttura performativa consisterà nella determinazione live dei tempi della scena (come primo parametro preso in considerazione) in relazione ad eventi contingenti. Fattore indeterminate del tempo della scena diventa la modalità visiva del pubblico, che viene analizzata secondo vari punti di vista e aspetti affinché la fruizione abbia come priorità il tempo di percezione reale e che questo non sia determinato preventivamente da un'azione impositiva dell'autore.
La determinazione anticipata degli eventi della scena non può dunque scommettere sul fattore temporale, che invece è sempre assolutamente contingente ed è tratto saliente della forma artistica performativa in quanto estesa nella durata ed effimera.
Viene discusso quindi anche il ruolo dell'autore e il sistema etico-politico dell'evento teatrale, facendolo aderire con le condizioni reali del presente di ogni singolo momento performativo e subappaltando le scelte temporali al pubblico, non tramite modalità aleatorie e ludiche ma in una democratizzazione inconsapevole della scena.
Il processo etico-politico che avviene nella scena è parallelo dunque a quello generatosi nella lettura della realtà come conseguenza alle teorie di Heisenberg: il crollo del paradigma di dominio tecnico-economico della natura che smette di essere vittima inerte e passiva delle rappresentazioni meccanicistiche umane e da oggetto da comprendere-dominare diviene realtà non separabile e non separata da noi.

Brevi note scientifiche:
Nella fisica quantistica il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce che non è possibile conoscere simultaneamente la quantità di moto e la posizione di una particella con certezza, inoltre quantifica esattamente l'imprecisione. Il principio si applica a qualsiasi coppia di variabili canonicamente coniugate e quanto più è precisa la misura, tanto più essa è invasiva e disturba il fenomeno da misurare. Nell'interpretazione di Copenhagen il principio di indeterminazione è inteso come il fatto che a un livello elementare, l'universo fisico non esiste in forma deterministica, ma piuttosto come una collezione di probabilità, o potenziali. Nella meccanica delle matrici Heisenberg afferma che il tempo non è più un numero, una variabile continua di un osservatore esterno: è il tempo interno dei processi, è una intera matrice di processi. Da ciò deriva l'impossibilità di ridurre il moto ad uno stato e l'algebra come scienza di un tempo come matrice infinita è il solo linguaggio possibile.

Regia, concept:Francesca Pennini
Ricerca:Angelo Pedroni, Francesca Pennini
Azione e creazione:Andrea Amaducci, Jacopo Jenna
Consulenza scientifica:Angelo Pedroni (Matematica e Filosofia), Giulio Vignoli (Biologia)

 foto di Mustafa Sabbagh