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Dewey Dell

Grave BUDA kunstencentrumKortrijk, BelgiumPremière1st and 2nd December 2011
place duration
Presentations
01/12/2011
02/12/2011
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Luisa Cortesi
PER VEDERE



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In collaborazione con Massimo Barzagli

Per vedere è un progetto articolato in molteplici processi performativi, visivi ed espositivi, bidimensionali e tridimensionali.

È un polittico sulla "capacità di sorpresa di una visione" che indaga la potenza distruttrice e la forza creatrice, in relazione alla capacità umana di modificare la natura e il corso naturale degli eventi in modo da generare "un' immagine che non si è mai vista prima" .

Prendendo in esame la relazione tra la percezione di un'immagine in movimento e l'intervento sull'aspettativa di visione di un evento si giunge alla creazione attraverso l'utilizzo di strumenti, tecniche e applicazioni scientifiche.

Per Vedere analizza fino a che punto la filosofia della scienza, la scienza e i suoi dottorati, saranno in grado di supportare e di attualizzare a partire dall' idea, la messa in pratica di ognuno dei lavori progettati.

1- Ne "La visione bucolica" lavoreremo a stretto contatto con le autorità forestali e la scienza veterinaria. I risultati rappresentativi saranno iscritti all'interno di categorie figurative, biologiche, performative.

2- "Della disgregazione geologica ". Qui lo stretto contatto col restauro scientifico e l'università di mineralogia, ci permetterà di costruire e decostruire opere coreografiche e scultoree.

3- Ne "l'eskaton o il telos della visione" il linguaggio è "dermosintattico"- lo stretto rapporto con la filosofia della scienza e l'estetica sarà messa a frutto nella sintesi della proliferazione della visione tattile o del tatto della visione, perciò concernerà la ricolorazione, lo sbiancamento , l'alone e le tracce del corpo della visione.

4- Ne "il precipizio dell'occhio" l'ottica e la cinetica supporteranno la nostra ricerca riguardo la possibilità di allontanamento e l'avvicinamento quasi tattile del corpo come materia.

5-"L'oggetto grave e l'assenza di gravità" prende in considerazione la fisica e la statica rispetto alla relazione di un corpo tra corpi solidi, gassosi, liquidi o elettrostatici.

Ogni singolo lavoro coniuga le discipline artistiche: il corpo materia e le materie dell'artista, creando visioni performative e dispiega la scienza come strumento e mezzo per la creazione.


Action Figure

Sullo scorrere del tempo, la costruzione di un opera scultorea.
L' opera si svela e si compone direttamente davanti allo sguardo dello spettatore.
Si tratta di un lavoro coreografico e scultoreo in cui il corpo performante agisce come modello attivo nella costruzione di un' opera d'arte.
Verrà messa in scena una spettacolarizzazione del procedimento di costruzione: il corpo, attraverso l'azione e il movimento, la forza, la resistenza, entra in contatto con la materia scultorea.
Il lavoro coreografico non prende in considerazione la forma statica della posa scultorea, ma piuttosto il contatto dinamico e la possibilità d' interazione e azione sulla materia .

Luisa Cortesi/ Massimo Barzagli
"Action Figure"
monumental sculpture
dal progetto "Per Vedere "
installazioni di Massimo Barzagli
Performance: Luisa Cortesi
All'opera: Prisco Di Pietro, Marcello Goracci, Amrit Pal Singh, Harpreet Singh, , Leonardo Zullo
Produzione e Realizzazione : Marcello Goracci Terrecotte S.Rocco.
L'opera sarà realizzata su argilla "Terra Fina" della cava di Tre Berte e formata in Gesso R41 del Lago D'Iseo

ESKATON o il telos della visione

performance

"Per Aristotele il senso del tatto è ciò senza cui la visione non può avere luogo. È il suo obiettivo, l' ossessione, la fobia.

Si ritorna alla visione toccata.

Come per dipingere la carne con la carne.

Ci si preoccupa di obiettivi più strettamente prospettici e illusori quando si indaga sul potere della messa a fuoco che si esercita arretrando e avvicinandosi al soggetto. Osserviamo semplicemente come un soggetto sia visibile solamente da lontano.

La figura è visibile solo a distanza, da vicino non si vede niente.

Il dettaglio o il vedere da vicino, volgarizzati, possono essere considerati un' estremizzazione del "ritocco" che, non solo nelle pratiche scientifiche del pittorico, cioè il restauro, fa sì che la metastasi o la consunzione della struttura cromatica venga liftata. Il lifting pittorico infatti, in molti casi, è messo in opera dal pittore stesso

Che il dettaglio si manifesti nella struttura concatenata a tutti i dettagli che compongono un' opera. Il dettaglio si manifesta in prima linea, come quasi sempre il reperto.

"Avvicinarsi" epistemologicamente equivale a slegare pensiero e realtà. Nella conoscenza ravvicinata "la realtà perde in qualche modo la sua solidità, la sua costanza, la sua sostanza; e realtà e pensiero sprofondano nello stesso niente. Nel più vicino del vicino si può vedere solo quel che si vede toccando."

Questa serie di riflessioni conduce alla costruzione del lavoro, relativo al concetto di vicinanza e lontananza analizzato prima in pittura e scultura, poi in relazione alla performance e alla capacità di vedere, di entrare a contatto con il dettaglio della visione. Il corpo della danzatrice rappresenta in questo caso il corpo dell'opera. Non è lo spettatore che si avvicina all'opera, ma la danzatrice che, avvicinandosi agli occhi di chi guarda, si espone ed arrende allo svelarsi del dettaglio.

Agendo attraverso uno spostamento della visione fisica si svela il procedimento tautologico della pittura.Si mettono in rilievo i rapporti tra anatomia e pittura e poi tra anatomia e danza. La pittura disegna ciò che l'anatomia ha già segnato, la danza sottolinea un' anatomia nell' incessante sforzo di movimento-avvicinamento del corpo agli occhi degli astanti.

Così viene stabilito il cambiamento di percezione nel rapporto tra lontananza e vicinanza.

Luisa Cortesi

ESKATON
Di e con Luisa Cortesi
In collaborazione con
Massimo Barzagli



luisacortesi@hotmail.com