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Dewey Dell

Grave BUDA kunstencentrumKortrijk, BelgiumPremière1st and 2nd December 2011
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Presentations
01/12/2011
02/12/2011
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Portage
Enrico Gaido - Alessandra Lappano
IL TETTO - ADAMO'S HOME PROJECT



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Premessa
IL TETTO è un progetto inedito che fa parte di una nuova fase di ricerca che PORTAGE ha iniziato ad indagare nel 2009 e che porta il nome di ADAMO'S HOME Project.
Il titolo fa riferimento ad un'opera del cinema italiano: il film post-neorealista "Il tetto" di Vittorio De Sica" del 1956.
Quest'opera ambientata nel dopoguerra racconta di due giovani di borgata che vorrebbero sposarsi ma non hanno una casa dove poter vivere e trovano un sistema per costruirsene una abusivamente: dovranno riuscire a tirare su le mura nell'arco di una notte e a posizionare un tetto entro il sorgere del sole. La finitura della copertura, infatti, consentiva per la perpetuazione di antichi diritti dell'uso di poter cavillare sulla potenziale demolizione, che veniva così evitata, sancendo l'indistruttibilità del fabbricato da parte delle pubbliche amministrazioni. Quasi leggendariamente gli immigrati usavano associarsi per costruire a turno le abitazioni di ciascuna famiglia manifestando così un forte senso di collettività.
Di qui la scelta di basare il progetto IL TETTO su un'analisi dei concetti di collettività e individuo attraverso una struttura drammaturgica articolata che prevede la realizzazione di una serie di interventi installativi e performativi (di seguito brevemente descritti).

GLI INTERVENTI

Performance INDEXICALE
Dall'elaborazione dei concetti contenuti ne "Il tetto" di De Sica nasce un'idea di performance dove un gruppo di persone (maestranze del posto dove viene presentato il lavoro) costruiscono nell'arco di una notte un'architettura in un luogo esterno (un campo incolto-abbandonato). L'architettura costruita (utilizzando materiali da costruzione quali blocchi di gasbeton e ferro) viene fatta brillare con micro-cariche esplosive il mattino seguente al sorgere del sole.

Le persone incaricate della costruzione sono maestranze di varia età e provenienza alle quali viene chiesto di partecipare a titolo volontario successivamente ad una fase di coinvolgimento e di introduzione al progetto attraverso la comunicazione delle motivazioni e del senso del progetto stesso. È un intervento performativo che vuole focalizzare l'attenzione sul ruolo di una collettività alla quale viene assegnato un compito da svolgere fino al suo sviluppo estremo: il riuscire a completare per tempo la costruzione dell'architettura è qui finalizzato alla sua distruzione. L'architettura parzialmente crollata (si utilizzano le tecniche della "demolizione controllata") rimane nei giorni a seguire come installazione residua. Tutta la fase di costruzione e del successivo crollo viene video-ripresa dal vivo e trasmessa in tempo reale per tutta la sua durata all'interno di uno spazio museale (o comunque uno spazio chiuso fruibile da un pubblico). Video-Installazione DAS ANDERE
Si prevede di allestire nello spazio un'installazione che, oltre all'elemento video appena descritto, faccia riferimento ad altre due importanti opere cinematografiche: "Miracolo a Milano" dello stesso De Sica (1951) e "La fonte meravigliosa" di King Vidor (1949) dalle quali estrapolare e rielaborare alcune sequenze audio e video significative con l'obiettivo di mettere in relazione differenti livelli di analisi dei concetti di collettività e individuo.
Se nel film Il tetto di De Sica c'è una collettività disposta a compiere un'azione illegale per soddisfare una necessità primaria di un individuo (avere una casa), in Miracolo a Milano è una collettività che vive ai margini, unita dalla necessità del momento (un raggio di sole per scaldarsi) e da un comune destino di miseria. Nella Fonte Meravigliosa invece un individuo compie un'azione illegale: la distruzione con esplosivo di una architettura da lui progettata ma costruita da altri non rispettando le sue indicazioni stilistiche, un gesto forte per soddisfare una necessità anch'essa primaria non della collettività bensì dell'individuo stesso, la fedeltà al proprio progetto.
Va a legarsi alla video-installazione un intervento dal vivo che sposta il fuoco sui concetti di tempo e di resistenza.

Performance ECHO
Un plastico dell'architettura che si sta costruendo viene fatto esplodere con micro-cariche all'interno di una teca di plexiglas riempita di una particolare gelatina. Il rapporto di forze che si crea tra la violenza dell'esplosione, la natura del materiale utilizzato per il plastico e la capacità di attutire la deflagrazione da parte della gelatina fa si che il "crollo" venga visivamente "congelato" nel primo istante del suo accadere come in un fotogramma di una sequenza video.
È un attimo rubato al fluire della vita, ma non è l'immagine dell'istante decisivo (il crollo definitivo), è un istante dilatato, un frame che è stato, che è e che ancora sarà perché bloccato da una resistenza, la resistenza di un materiale debole come quello della gelatina ma che "minaccia".
Come afferma la frase del filosofo decostruzionista Derrida "la resistenza riguarda ciò che minaccia" e congelare il crollo è "resistere", è "minacciare".

Performance TRIBUTE TO ANFIONE
Completa il progetto di intervento nello spazio una seconda performance che fa da "colonna sonora" all'intero progetto e che va a sfiorare i concetti più astratti di architettura come ritmo e di costruzione come musica attraverso uno strumento che ha nell'algoritmo informatico l'elemento generatore di un suono.
Tribute to Anfione prevede infatti lo sviluppo di uno o più "tavoli sonori" di vetro sui quali delle linee di polvere da sparo tracciate dal vivo bruciando generano dei suoni. Si tratta di una tecnica in fase sperimentale dove la traccia luminosa generata dalla polvere che brucia viene letta da una serie di software che ne interpretano la posizione e l'andamento associandovi diverse matrici di generazione ed elaborazione di suoni. Il risultato vuole essere un vero e proprio "concerto per polvere da sparo" dove l'elemento visivo e gestuale del disegno resta come traccia residua di una composizione sonora che è stata.